Da un’intuizione dell’Associazione Parco Museale della Val di Zena nasce la Via del Fantini, un cammino culturale alle porte di Bologna (50 km circa), che parte da San Lazzaro di Savena e arriva a San Benedetto del Querceto (Monterenzio), attraversando tutta la Val di Zena, unendo luoghi di rilevante importanza nella vita di Luigi Fantini (1895-1978). Siti meravigliosi dal punto di vista paesaggistico, geologico, archeologico, storico ed ambientale. Un personaggio davvero straordinario, il Fantini, studioso autodidatta, curioso, instancabile, grande appassionato di speleologia, archeologia, geologia, oltre che ottimo fotografo e scrittore, ha dedicato gran parte della sua vita all’esplorazione del territorio appenninico bolognese, alla ricerca di “tesori” geologici. Il ‘ricercaro appeninico’, amava definirsi, ‘al mat di sas’ (‘il matto dei sassi’), lo chiamava la gente del luogo. Nel 1932 fonda il Gruppo Speleologico Bolognese, insieme ad alcuni amici, e con loro scopre ed esplora la Grotta della Spipola, che si rivelerà essere tra le maggiori cavità europee nel gesso, oggi una delle attrazioni principali del Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa. Con i suoi studi e le sue ricerche ha ricostruito storia e preistoria del territorio. La Val di Zena era il suo luogo prediletto e l’ha saputa proteggere dalla speculazione legata allo sfruttamento delle cave. Il progetto della Via del Fantini vuole dare il giusto risalto alla sua storia e ai luoghi che furono scenario delle sue attività, dal Parco dei gessi e le sue grotte, alla sua casa natale, agli incantevoli paesaggi della Val di Zena e altro ancora. La Via Mater Dei percorre un tratto di questo cammino, ma vale davvero la pena ritornare in queste zone e percorrerlo nella sua interezza.